Storia

Edward Saidi Tingatinga (1932-1972), appartenente al popolo Mmakua, frequentò la scuola fino alla quarta elementare. Negli anni ’50 si recò a Tanga nel nord, dove lavorò in una piantagione di sisal, e poi a Dar es Salaam in Tanzania dove fece il domestico per un impiegato statale inglese.

Fu in questo periodo che Tingatinga iniziò a cercare sbocchi creativi, spinto soprattutto da necessità finanziarie. Fece prima parte di un gruppo musicale e poi divenne artista autodidatta iniziando negli anni ’60 a dipingere animali fantastici e colorati su assicelle di legno, l’indigenza della quale non gli consentiva di comprare i colori più adatti per i suoi lavori, per questo i suoi dipinti sono infatti realizzati con materiale di recupero come i supporti in masonite al posto della tela.

Ma sono proprio questi mezzi improvvisati a determinare alcune peculiarità della pittura Tinga-Tinga : la vivacità dei colori, le campiture piene ben deliminate, la costruzione delle forme per progressive sovrapposizioni di elementi di diverso colore, tutto questo fece sì che le opere Tingatinga fossero sempre apprezzate. In tal modo gli animali e i paesaggi che Tingatinga raffigurava assumevano un aspetto naif che richiamava una sorta di mondo incantato. Sua moglie, vendeva i dipinti vicino a Morogoro Store a Das es Salaam e in breve le sue opere iniziarono ad andare a ruba fra i turisti europei.

Divenne famoso e negli anni ’70, assieme ad un gruppo di discepoli, diede vita ad un movimento culturale. Egli credeva in quella semplice ed immediata forma rappresentativa con la quale denunciava anche le ingiustizie della vita oltre a rappresentarne i momenti più significativi.

Una sera nel 1972 Tingatinga fu scambiato per un ladro in fuga ed ucciso dalla polizia. Dopo la sua morte i suoi studenti si riunirono nella Tingatinga Partnership (la scuola da lui fondata che fu portata avanti dai suoi successori, alcuni dei quali suoi parenti), e nel 1990 fu ribattezzata Tingatinga Arts Cooperative Society. Per decenni i pittori Tingatinga hanno rappresentato temi legati alla fauna, seguendo l’esempio del fondatore, che dipingeva “the big five”, i cinque grandi animali del continente africano : elefante, leone, giraffa, ippopotamo ed antilope, reiterando l’uso dello sfondo sfumato e la sovrapposizione, per mezzo di successive mani di differenti colori a smalto per produrre un lucido ed euforico organismo.